Conosci le tue sensazioni emotive?

La maggior parte degli studiosi, ricercatori ed esperti concorda nel sostenere che le nostre decisioni sono prese sulla base delle sensazioni emotive, anche quando cerchiamo di razionalizzare e giustificare le nostre parole ed azioni con strumenti analitici e ragionamenti logici.

Non deve stupirti, dunque, che gli psicologi dell’emotività più pagati al mondo siano quelli che lavorano per le multinazionali che producono i beni e servizi che acquistiamo quotidianamente o, perlomeno, periodicamente.

Sensazioni emotive e decisioni

Quando chiedo ai partecipanti ai miei seminari sul “Financial Freedom” di dirmi il perché vogliono essere economicamente indipendenti, e cioè essere in grado di generare il reddito necessario a soddisfare tutti i loro bisogni senza lavorare, il 90% delle loro risposte si concentra sul sentirsi liberi, indipendenti e sicuri.

Quindi, un comportamento che superficialmente potrebbe essere interpretato come avidità e rappresentato da una costante ricerca al fine di ottenere più denaro, in realtà è semplicemente un desiderio di vivere sulla propria pelle le sensazioni di libertà, indipendenza e sicurezza.

Le sensazioni emotive sono senza dubbio alcuno al centro del nostro sistema decisionale, a prescindere dal fatto che la nostra decisione sia relativa ai nostri affetti, famiglia, lavoro, denaro o salute.

Quindi, da una parte sappiamo che le sensazioni emotive giocano un ruolo fondamentale nella nostra vita e dall’altra parte non siamo stati educati a sentire, capire e gestire la nostra emotività. Cosa fare?

Il primo passo è capire che le emozioni si manifestano tramite il corpo in quanto hanno bisogno di essere interpretate e rilasciate.

Molti di noi invece, non conoscendo la ragione dell’esistenza delle sensazioni emotive, tendono a sopprimerle, soprattutto in considerazione del fatto che la società in cui viviamo non ha mai premiato chi manifesta le proprie emozioni apertamente, anzi, li penalizza.

In realtà l’emotività è uno strumento di straordinaria importanza che ci permette di vivere la vita al meglio; è come una bussola sofisticatissima che, quando è capita ed interpretata, ci guida con chiarezza e sicurezza.

L’obiettivo di questo articolo è semplicemente quello familiarizzare il lettore con le proprie sensazioni emotive e di accompagnarlo a fare i primi passi per creare quell’intimità che è necessaria per crescere ed essere pienamente soddisfatti nella vita. In fondo, le sensazioni emotive fanno parte di questa meravigliosa macchina che è il nostro essere e non possiamo mettere in dubbio che non abbiano un ruolo importante.

Nell’iniziare il percorso di conoscenza di ciò che chiamo “il linguaggio delle sensazioni emotive” è consigliabile separare le sensazioni positive, quelle che ci fanno star bene e che non vorremmo mai lasciare, da quelle che invece ci fanno soffrire.

Visto che le prime ci fanno percepire benessere, non c’è bisogno di effettuare alcun cambiamento comportamentale, se non quello di prolungarle il più possibile, mentre ora ci concentriamo su quelle che vorremmo cambiare, cioè quelle che sono accompagnate da sofferenza.

Conoscere le proprie sensazioni emotive

Il primo passo verso la conoscenza e gestione consapevole delle proprie sensazioni emotive è composto da due fasi, di cui la prima ha l’obiettivo di identificare e riconoscere la specifica sensazione nel proprio corpo e la seconda, invece, è diretta a identificare un metodo per lasciarla andare.

Come si identifica e riconosce una sensazione emotiva?

In teoria questo passo è molto semplice visto che, proprio perché parliamo di sensazione e cioè di un qualcosa che sentiamo, siamo immediatamente in grado di capire dove si presenta — gola, petto, stomaco, spalle, ecc. — e come si presenta — pulsazione, bruciore, nodo, ecc. In pratica non è così facile identificarla e riconoscerla perché molte di queste sensazioni le abbiamo soppresse tutta la nostra vita, a cominciare da quando eravamo bambini e ci è stato detto di smetterla di piangere o di non essere tristi.

Praticare questa prima fase avrà l’effetto, a dir poco, straordinario di risvegliare il contatto con il tuo corpo e di ricreare quel rapporto d’intimità sensoriale tra la tua fisicità, la tua mente ed il tuo cuore. Una volta individuata la presenza della sensazione emotiva, dove si trova e come si manifesta, valuta la sua intensità da 1 (leggerissima) a 10 (fortissima).

Quello che mi stupisce è che nessuno ci insegni a scuola cosa siano le sensazioni emotive e, di conseguenza, non sappiamo come costruire una relazione funzionale e benefica con noi stessi sulla base della conoscenza di queste ultime. di Sandro Formica

Il secondo passo, che dovrebbe immediatamente seguire il primo, è preso dal Metodo Sedona™ che suggerisce di porsi tre semplici domande:

posso lasciare andare questa sensazione emotiva?

voglio lasciarla andare?

quando?

Se alle domande di cui sopra hai la determinazione ed il coraggio di rispondere “sì”, “sì” e “ora”, ti chiedo di verificare di nuovo l’intensità della sensazione emotiva per determinare se è diminuita o addirittura svanita.

Ad esempio, se stai avendo un senso di colpa che si manifesta con un nodo alla gola al quale hai assegnato un’intensità di 7/10 e dopo aver risposto alle tre domande di cui sopra l’intensità di quella sensazione scende a 4/10, il metodo sta funzionando.

Ti consiglio di riprovare i due passi che ho appena descritto fino a quando la fastidiosa sensazione emotiva non se ne va.