Il progresso fatto negli ultimi quarant’anni nello scoprire com’è che il cervello funziona è superiore a quello ottenuto durante l’intera sopravvivenza dell’uomo sulla terra.
Ciò che a volte stupisce è che più scopriamo e più ci rendiamo conto della vastità di quello che c’è veramente da scoprire. Il che equivale a dire che nell’imparare sempre di più sul nostro cervello, ci rendiamo conto di saperne sempre di meno.
Uno dei compiti del cervello è quello di assegnare un significato a ogni cosa che notiamo. In particolare, il nostro cervello analizza 400.000.000.000 unità d’informazione al secondo, anche se noi siamo effettivamente consci di solamente 2.000 unità.
In pratica, la consapevolezza di ciò che il nostro cervello è in grado di analizzare si ferma allo 0,0000005%! E poi c’è chi si lamenta perché utilizziamo solamente il 5% delle potenzialità del nostro cervello… magari!
Il nostro cervello è lo strumento più complesso che possa esistere, gran parte delle sue potenzialità è ancora sconosciuta
Allora, per essere chiari, il nostro cervello è in grado di percepire attraverso i cinque sensi 400 miliardi di unità d’informazione, i quali includono ciò che vediamo, quello che sentiamo, le sensazioni della pelle, gli odori e i sapori.
Di tutto ciò la nostra consapevolezza — cioè quello che notiamo — è una frazione infinitesimamente minore di ciò che siamo in grado di recepire. Quali sono le conseguenze di ciò? Semplice, che viviamo consciamente una piccola frazione della vita che potremmo veramente vivere. È come se andassimo al cinema per gustarci un film di due ore mentre rimaniamo svegli solamente per alcuni secondi.
A proposito di film, hai visto il film “Limitless”? Il protagonista di questo film, Eddie Morra, assume un farmaco sperimentale chiamato NZT-48, il quale gli permette di accedere al 100% delle proprie facoltà mentali. Grazie a quel farmaco, Eddie nota tutto, si ricorda tutto e mette in pratica tutto ciò che si era prefissato.
In sostanza, il protagonista utilizza appieno le facoltà del proprio cervello. Quello che Eddie è in grado di fare assumendo la pillola sperimentale è ciò che noi tutti potremmo fare se fossimo pienamente consapevoli della nostra vita, momento per momento. Non si tratta, quindi, di fantascienza; si tratta, invece, di una realtà che siamo in grado di raggiungere e che non abbiamo ancora raggiunto.
Com’è che la tua mente seleziona le duemila unità d’informazione al secondo lasciando fuori tutto il resto? Lo fa sulla base del significato già assegnato a quell’informazione. Quindi, oggetti, eventi, persone e circostanze alle quali non viene assegnato un significato non verranno prese in considerazione dalla tua mente.
Ad esempio, ti è mai capitato di decidere di acquistare un autovettura e, da quel momento in poi, iniziarla a vedere ovunque, mentre nel passato la vedevi raramente? In pratica, da quando hai dato chiare istruzioni alla tua mente che quella sarebbe stata la tua autovettura, hai aggiunto quell’oggetto alla tua consapevolezza ed implicitamente dato ordini al tuo cervello di notare quell’oggetto ogni qualvolta fosse presente.
Alcuni studiosi offrono una spiegazione leggermente diversa da quella appena presentata, che comunque porta a risultati simili. Per questi studiosi, quello che notiamo è già stato oggetto di giudizi, analisi, e valutazioni nel passato ed è già stato catalogato in un’area del nostro cervello.
A sostegno delle loro affermazioni, evidenziano come una videocamera riesce pienamente a catturare tutte le informazioni visive e sonore, in quanto non è limitata da giudizi e valutazioni. Affascinato da questa teoria, ho deciso di metterla subito in pratica, prima personalmente e, poi, ad ogni corso e seminario che ho offerto negli ultimi cinque anni. Ora tocca a te!
Immagina di svitarti la testa fino a toglierla completamente e di sostituirla con una videocamera. Avvita con attenzione la videocamera affinché possa essere saldamente al centro delle tue spalle. Quando sei pronta/o, spingi “on” ed inizia a videoregistrare quello che è di fronte a te.
La sfida di quest’esercizio è che, essendo tu ora una videocamera, non devi avere alcun giudizio o valutazione, né tantomeno puoi analizzare quello che vedi e che senti. Rimani completamente neutrale. Non appena ti accorgi di giudicare e valutare — ed entrambe le azioni sono la causa o l’effetto di pensieri ed emozioni — interrompi l’esercizio e riprendilo di nuovo qualche secondo più tardi.
Per verificare quanto tempo sei in grado di essere oggettivamente presente e di notare tutto, senza essere influenzata/o da giudizi e valutazioni di alcun genere, fai partire il cronometro del tuo cellulare quando inizi e spingi “stop” non appena noti di aver interrotto la videoregistrazione con le tue valutazioni personali.
Continua a fare così per almeno cinque minuti e annotati per quanti secondi sei stata/o in grado di mantenere assoluta oggettività e sei riuscita/o a controllare con successo l’attività della mente. Oltre a annotare la durata della tua esperienza come videocamera, ricordati di annotare se durante i secondi di non-giudizio sei riuscita/o ad accorgerti di dettagli che non avevi osservato o ascoltato in precedenza.
Il filosofo orientale Krisnamurti diceva che “Osservare senza giudicare è l’espressione più elevata dell’intelligenza umana”. L’esercizio della videocamera al posto della tua testa è lo strumento più pratico ed efficace per testare la tua capacità d’osservazione senza giudizio e di determinare il tuo punto di partenza per poi sviluppare un’intelligenza superiore.
Buon lavoro!
di Sandro Formica