Le domande sono più importanti delle risposte

Qualche anno fa, all’ingresso di un’aula di una scuola negli Stati Uniti ho trovato un cartello con le seguenti parole: “L’unica domanda stupida è quella che non fai”.

Quanti di noi si sono sentiti a disagio durante una riunione e hanno evitato di fare domande perché preoccupati di apparire inadeguati di fronte agli altri o perché convinti che gli altri sapessero già la risposta?

Un sistema organizzativo che non incoraggia i dipendenti a fare domande, impedisce la creatività e lo sviluppo di tutti, aziende, associazioni e persone.

Un sistema organizzativo che non incoraggia i dipendenti a fare domande, impedisce la creatività e lo sviluppo di tutti

Immagina quali potrebbero essere i benefici di un’azienda che premia i propri dipendenti che continuano a farsi domande durante lo svolgimento di un compito o di una funzione di routine. Poi immagina un’organizzazione, sia essa pubblica o privata, che richiede ai dipendenti di scrivere una pagina piena di domande prima di partecipare ad una riunione. Il problema nel richiedere risposte invece di stimolare domande è che non appena viene offerta una risposta, si blocca immediatamente la nostra curiosità, quindi smettiamo di crescere e di evolvere.

Nello studiare le più grandi menti mai esistite sulla terra, da Leonardo ad Einstein, ho notato una caratteristica che le accomunava tutte: il continuo bisogno di farsi domande.

Era proprio il non sapere che rendeva quelle persone vive e desiderose di proseguire un percorso di vita avvolto nel mistero.

La stupidità delle persone deriva dal fatto di avere una risposta ad ogni domanda. La saggezza delle persone, invece, deriva dal desiderio di interrogarsi e questionare tutto.

La stupidità delle persone deriva dal fatto di avere una risposta ad ogni domanda. La saggezza delle persone, invece, deriva dal desiderio di interrogarsi e questionare tutto.

Fatti domande, continuamente. Non fermarti per alcuna ragione, specialmente quando noterai quella vocina interiore che ti suggerisce di smetterla perché stai perdendo tempo o perché è impossibile dare o ricevere risposte a certe domande.

Ascolta quella vocina, ringraziala per la condivisione e… spingi l’acceleratore. Ti propongo qualche domanda che potresti utilizzare:

In questo preciso istante, qual è l’intento o lo scopo di ciò che sto facendo?

È, quello che mostro, chi sono o chi sto cercando di essere o apparire?

Cos’è che _______ (nome di una persona) provoca in me?

Qual è il dolore emotivo che sto cercando di evitare?

Qual è la più grande testardaggine che ho e che non riesco a mollare?

Cos’è che non riesco ancora a capire?

Chi ha detto quello che ho appena detto o sentito, mia madre o mio padre?

Nel farti queste sette domande o altre che avevi già o ti sono appena venute in mente, evita qualunque aspettativa che il tuo cervello ti fornirà o precise indicazioni su cosa fare e come farlo. Invece, abbi un’assoluta fiducia e certezza che riceverai la risposta da fonti ed in occasioni non considerate.

Lasciati guidare dal tuo istinto e concentrati sul piacere che provi a vivere nell’incertezza. Ricordati che più la tua vita si circonderà d’incertezze, più si colorerà di esperienze e di persone che ti permetteranno di crescere e progredire.

Lasciati guidare dal tuo istinto e concentrati sul piacere che provi a vivere nell’incertezza.

Sii paziente nello scoprire e nel ricevere le risposte alle tue domande. La pazienza infinita porta a risultati immediati. Se fai già meditazione, fatti una o più domande prima o dopo le tue pratiche meditative.

Thomas Edison, l’inventore della lampadina, aveva un’altra tecnica. Metteva dei piatti di alluminio ai lati della sua poltrona e si addormentava, facendosi delle domande relative alle invenzioni che desiderava perfezionare, lì seduto con due palle di alluminio sulle mani. Non appena le sue mani rilasciavano una delle due palle di alluminio, si svegliava di sobbalzo e prendeva nota delle immagini, sogni o sensazioni che aveva al momento del risveglio.

Ti suggerisco di concentrarti su una domanda per almeno una settimana, alla fine della quale, dedicati un quarto d’ora per riflettere su cosa ti è successo che potrebbe essere direttamente o indirettamente collegato a quella domanda.

Poi, quando ti sembra di aver esaurito tutte le tue domande, mandami un’email a sandro@sandroformica.com e te ne fornirò molte altre, create specificatamente per stimolare e sviluppare più consapevolezza e soddisfazione nella tua vita.

In collaborazione con Stile & Benessere